Dal 14 al 28 febbraio del 1968, Tito Maniacco espone una quarantina di carte su invito del Centro Friulano Arti Plastiche di Udine. È la sua prima personale e si intitola “Bricolages”.
L’anno precedente ha lavorato con entusiasmo alla realizzazione dei quadri e, come regolarmente farà in seguito, sente la necessità di illustrarli al pubblico, così si presenta da solo. Quella sua presentazione, recuperata fortunosamente, chiarisce l’intento simbolico e conduce verso una lettura tematica: la mostra è infatti suddivisa in quattro sezioni: Ambiguità, Ironia, Ira, La pagina bianca.
L’ultima sezione, solo virtuale, tiene insieme le due passioni di Maniacco, pittura e scrittura, ed è, non proprio implicitamente, dedicata alla scrittrice prediletta, Karen Blixen, con tutti i significati del caso, ma nessuno lo comprende.
Recensioni appaiono su il Gazzettino (Li. Dam., Licio Damiani?), il Piccolo (A. M., Arturo Manzano?), Friuli Sera (G. P.).