Dopo un lungo silenzio nel campo artistico, nel marzo 1989 Maniacco decide di esporre una serie di suoi collages, dal titolo “Bricolages II”, presso la libreria Einaudi di Udine.
Si tratta evidentemente di una dichiarata ripresa della sua attività là dove l’ha lasciata nel ’68, quando le sue opere non sono state apprezzate, con alcuni tratti innovativi che compariranno anche nella mostra successiva, novembre-dicembre 1992, sempre alla Libreria Einaudi, dal titolo “Icone”.
In queste occasioni gli sono vicini alcuni amici artisti e alcuni critici d’arte, come Luciano Perissinotto e Licio Damiani, che sottolineano l’importanza assunta dal colore nei lavori esposti e scrivono per entrambe le mostre in modo lusinghiero rispettivamente su il Messaggero Veneto e il Gazzettino, mentre Lu. S. (Luca Sossella) parla di “sacralità che viene dalla storia” per le opere della seconda.